Calcolo del Codice Fiscale degli stranieri
Nel XXI secolo si è affermata una nuova idea di cosmopolitismo, per cui, soprattutto nei Paesi dell’area Schengen, la circolazione di persone e le transazioni commerciali richiedono il necessario utilizzo del codice fiscale che permette di ricavare dati importanti delle persone con cui si entra in contatto. L’uomo è cittadino del mondo e anche il codice fiscale rispecchia questa nuova idea di assenza di barriere, il trait d’union è l’Agenzia delle Entrate, una sorta di Grande Fratello a cui non sfugge veramente niente, ma che, allo stesso tempo, agevola anche i trasferimenti negli stati stranieri ed in Europa dei cittadini italiani.
Calcolo del codice fiscale degli stranieri
Prima di entrare nei dettagli tecnici è utile dirimere qualsiasi dubbio e precisare che è possibile calcolare il codice fiscale di una persona straniera in modo semplice e veloce anche senza avere specifiche conoscenze legali o fiscali. Non avete che l’imbarazzo della scelta, perché su Internet si trovano molti siti che consentono di calcolarlo agevolmente.
E’ sufficiente inserire i dati necessari ossia il nome, il cognome, il sesso, la data di nascita e lo stato estero di provenienza per ottenere in pochi secondi il codice fiscale di uno straniero. Particolarmente utile è il sito CalcolaCodiceFiscale.net perché è uno dei pochi in Italia, se non l’unico, disponibile in varie lingue e, quindi, molto comodo da usare per gli stranieri residenti in Italia. Semplicissimo, basta avere un po’ di dimestichezza con il digitale ed il gioco è fatto, nessun codice fiscale avrà più segreti per voi!
Il codice fiscale non solo utile ma anche dilettevole
Il codice fiscale è un codice identificativo assolutamente indispensabile ai fini anagrafici, ma anche per effettuare altre operazioni di tipo commerciale o di qualsiasi altro tipo, inoltre, a partire da quest’anno, il codice fiscale permetterà anche di partecipare alla lotteria degli scontrini, un ingegnoso espediente per riuscire a incentivare l’uso della moneta elettronica, a cui molti guardano ancora con malcelata diffidenza.
Ebbene sì, anche pagare un caffè con la moneta elettronica potrebbe schiudere la strada ad una vincita ragguardevole. Per avere un’ulteriore chance nel mare magnum delle lotterie, è indispensabile, anche per gli stranieri che vorranno prendervi parte, effettuare la registrazione che richiede, ovviamente, il codice fiscale. A questo punto, è d’obbligo approfondire il discorso, per capire come funziona negli altri paesi.
Il codice fiscale estero “gemello eterozigote” del codice italiano
Il ricorso alla metafora del gemello è utile per capire che all’estero funziona esattamente come in Italia, con qualche differenza, però, che non ne modifica l’impianto sostanziale.
Il codice fiscale dei paesi stranieri, quindi, è una successione alfanumerica, costituita, cioè da lettere e numeri, però, fino ad un certo punto, il procedimento di associazione tra caratteri e dati è uguale a quello italiano, poi, si spezza l’incanto dell’analogia alfanumerica e subentra un cambiamento, il classico dettaglio a cui non si bada, inizialmente, ma che rende possibile individuare un codice straniero.
Dunque, facendo riferimento alle persone fisiche:
- I primi tre caratteri del codice corrispondono alla prima, alla seconda e alla terza consonante del cognome della persona identificata dal codice.
- Gli altri tre caratteri che troviamo in questa catena di sedici elementi corrispondono alla prima, alla terza e alla quarta consonante del nome.
- Poi troviamo due numeri che indicano le ultime due cifre dell’anno in cui è nata la persona di cui si sta ricostruendo il profilo anagrafico-fiscale.
- Subito dopo, si trova una lettera che può essere scelta dalla A alla T. A questo punto la nostra fantasia potrebbe sbizzarrirsi, quale strano arcano potrebbero nascondere queste lettere? Tirate pure un respiro di sollievo, niente codici segreti di chissà quale complicata spy story! Si tratta solo di un’associazione convenzionale che fa corrispondere ad alcune lettere i mesi dell’anno.
- Immediatamente dopo, ci sono i due numeri del giorno in cui è nata una persona, anche in questo caso, però, per decriptare correttamente, bisogna svelare un altro piccolo mistero, infatti, al giorno della nascita, solo per le donne, si aggiunge 40 semplice, no? Non si tratta di differenze di genere, ma solo di un ulteriore tassello di un puzzle che deve essere completato pazientemente, per risalire ai dati correttamente.
Direi che ora siamo proprio arrivati al punto in cui le due strade si biforcano, quella del codice italiano va in una direzione e quella del codice estero in un’altra. Infatti,
- nella sequenza alfanumerica italiana compaiono quattro caratteri, una lettera e tre numeri che fanno riferimento al comune di nascita;
- invece, negli Stati esteri non funziona esattamente così, infatti, in quel caso, troviamo sempre una lettera, la stessa per tutti, cioè la Z insieme a tre cifre che vanno a identificare lo Stato di provenienza. Ogni Paese estero ha un codice rintracciabile sul sito Istat, per cui è facilissimo mettere insieme le tessere di quello che abbiamo definito il puzzle del Codice Fiscale degli stranieri, con quel pizzico di mistero che non guasta mai.
Da ultimo è utile ricordare che gli stranieri che vogliono richiedere il Codice Fiscale in Italia devono rivolgersi personalmente all’Agenzia delle Entrate, oppure, seguire le loro indicazioni ufficiali che possono essere consultate qui.
Casi particolari
Fino a questo momento abbiamo considerato l’ipotesi di stranieri arrivati in Italia, cosa succede, invece, nel caso in cui siano gli italiani a decidere di trasferirsi stabilmente all’estero? Viviamo, per fortuna, nell’era della digitalizzazione, per cui quelle operazioni che, solo fino a pochi decenni fa avrebbero richiesto l’espletamento di pratiche complesse e tempi biblici, ora si effettuano in pochissimo tempo.
Anche in questo caso, nessuna magia, tranne naturalmente il prodigio della dematerializzazione che permette ai Consolati dei paesi di nuova residenza di assegnare un Codice Fiscale, collegandosi all’Anagrafe Tributaria. Tutti i passaggi successivi avvengono ad opera dell’Agenzia delle Entrate, che rappresenta l’unica autorità in materia.