Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo: il primato per le più grandi città italiane e quelle con più richieste di divorzi?
I dati relativi ai matrimoni ed ai divorzi in Italia sono molto interessanti e sono spesso oggetto di analisi sia in ambito politico che culturale. Osservando e confrontando i dati degli ultimi anni e tornando indietro nel tempo si può notare come le abitudini degli italiani nel contesto relazione siano cambiate.
Secondo i dati più recenti, nel 2018 erano 14,36 milioni le donne sposate e 14,19 milioni gli uomini sposati, numeri in calo rispetto al 2011 quando le donne sposate erano 14,48 milioni e gli uomini sposati 14,47 milioni. Tornando ancora più indietro nel tempo ed analizzando i dati del 1991 la diminuzione della percentuale di popolazione sposata diventa ancora più evidente: nonostante i numeri assoluti fossero inferiori a quelli più recenti, in proporzione gli sposati erano di più di oggi perché la popolazione era meno numerosa.
I divorzi in Italia: la situazione del nostro paese
Oltre ad analizzare la situazione Italia relativa ai cittadini sposati, un altro aspetto interessante da valutare è quello che riguarda i divorzi in Italia. E’ con la legge 898/1970 che è stata introdotta nel nostro paese la possibilità di divorziare, ovvero di chiedere lo scioglimento del vincolo matrimoniale e dunque lo scioglimento della coppia agli occhi dello Stato.
Contrariamente ai matrimoni, il numero dei divorzi è aumentato negli anni ed i dati più recenti mostrano un aumento dei divorzi sia rispetto al 2011, sia a maggior ragione rispetto al 1991. Una domanda che ci si pone di frequente è se le grandi città italiane siano al contempo quelle con il maggior numero di richieste di divorzio. Ci si chiede dunque se l’avere una popolazione più numerosa significhi inevitabilmente primeggiare per numero di matrimoni che si avviano allo scioglimento.
Al primo posto come possiamo vedere dal grafico, il primato per la città con più divorzi di tutta Italia è Milano con 696 richieste, seguita da Torino con 520 richieste di divorzio soltanto nel 2019, una media di 40 richieste ogni mese tra Torino e provincia. Ed è per questo motivo che Avvocati divorzisti ha iniziato ad allargarsi e ad operare in zone diverse della Lombardia, attivandosi in tutto il Piemonte mettendo a disposizione il nostro network di avvocati divorzisti per la città di Torino e provincia.
Non limitandosi ad analizzare le singole città, ma estendendo lo studio a tutta Italia si può notare una differenza numerica nella richiesta di divorzio tra il nord, il centro ed il sud. Facendo sempre riferimento ai dati del 2019, nel corso di un anno le richieste di divorzio al nord sono state ben 2.800, un numero elevato se confrontato con le 400 richieste al centro e le sole 200 richieste al sud.
Il divorzio breve ha contribuito all’aumento dei divorzi?
Dopo quarantacinque anni dall’introduzione della legge sul divorzio in Italia, nel 2015 con la legge 55 è stato introdotto nel nostro paese il cosiddetto divorzio breve. Le coppie che decidono di seguire questa procedura legale possono ridurre notevolmente le tempistiche, avendo la possibilità di sciogliere il vincolo matrimoniale dopo sei mesi di separazione consensuale, oppure un anno di separazione non consensuale. Con la legge 55/2015 ottenere il divorzio è diventato più veloce, dal momento che la legge 898/1970 prevede tre anni di separazione prima di poter divorziare.
Per valutare gli effetti di questa nuova legge sul numero di separazioni e di divorzi, l’Istat ha analizzato i dati relativi al 2015 e li ha confrontati con quelli dell’anno precedente, durante il quale il divorzio breve non era ancora consentito. Le separazioni nel 2015 sono state 91.706, con un aumento del 2.7% rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre i divorzi sono stati 82.469, con un incremento del 57% rispetto al 2014.
Da questi dati sembrerebbe che il divorzio breve abbia favorito lo scioglimento del vincolo matrimoniale, portando anche ad un complessivo aumento dei divorzi. Va detto comunque che sarebbero stati necessari dei confronti ulteriori per poter confermare questa tendenza, infatti l’aumento dei divorzi nel 2015 rispetto al 2014 potrebbe anche essere semplicemente dovuto al fatto che le cause di divorzio si siano concluse più in fretta. Mettendo invece a confronto il numero di divorzi dal 2008 al 2014 – quando ancora non era stato introdotto il divorzio breve – si nota che il dato non è cambiato in maniera significativa in questo lasso di tempo: dai 54.351 divorzi nel 2008 si è passati ai 52.355 divorzi nel 2014, dopo aver raggiunto un minimo di 51.319 scioglimenti matrimoniali nel 2012.
Non si può affermare con certezza che il divorzio breve abbia favorito i divorzi e che sia l’unico responsabile dell’aumento delle separazioni che si è osservato in Italia, servirebbero ulteriori dati a conferma di questa tendenza. Si può affermare però che il divorzio breve rappresenta una soluzione più semplice e meno costosa per i coniugi che hanno scelto di non voler più trascorrere la vita insieme.