Torta torrone tenera e la storia e le nuove varianti del suo ingrediente principale: il torrone
La torta torrone è uno dei dolci più apprezzati dalle famiglie italiane e non solo.
Questa torta è ormai conosciuta in tutto il mondo e la cosa simpatica è che ognuno ha deciso di aggiungere un ingrediente per renderla più adatta ai proprio gusti.
Questa torta è un mix di tradizione e originalità in quanto vengono uniti diversi ingredienti e il protagonista in assoluto è uno dei prodotti tipici italiani, il torrone.
L’esigenza di creare questa torta avviene principalmente per evitare di sprecare tutto il torrone rimasto dalle feste natalizie.
Infatti, il torrone è uno dei dolci tipici Natalizi e che in tutte le famiglie Italiane non manca mai.
Oggi l’amore per questo tipo di dolce è esagerato, ma molto spesso viene scelto per festeggiare compleanni o solo per portare un po’ di attenzioni e dolcezza nella propria dimora.
La torta torrone tenera è molto versatile, proprio questo suo aspetto la rende adatta a molte occasioni.
Durante la prima colazione, affiancata da una tazza di caffè latte, come spuntino, o dopo un pranzo o una cena.
La storia del torrone, le sue origini
Prima dell’arrivo di questa buonissima torta torrone, il torrone,l’ingrediente principale di questa ricetta, era il protagonista indiscusso in Italia.
Cercando di risalire alle sue antiche origini, nel corso della storia il torrone può essere collocato fino alla Cina, gli Arabi potrebbero avere contribuiti alla sua diffusione lungo le coste del Mar Mediterraneo, infatti questo buonissimo dolce potrebbe essere una variazione della “Cubbaita” oppure “Giuggiulena”, un dolce arabo realizzato con sesamo e miele.
Nel 1614, a Cagliari si conserva un contratto per una fornitura di due torronai Sassaresi a un bottegaio Cagliaritano.
Nel 900, alcune testimonianze riportano che un registro già annotasse alcune licenze per la vendita e che esistessero diversi laboratori per la sua produzione, in questo periodo il torrone veniva lavorato con una grossa pala di legno che serviva da miscelatore, il lavoro stesso poteva durare anche 6 ore poiché non si doveva mai smettere di mescolare altrimenti si sarebbe rovinato tutto il lavoro, quando il miele raggiungeva il calore adeguato si aggiungeva l’albume montato a neve che serviva da lievitante.
Si continuava con la lavorazione fino a quando il torrone non raggiungeva la giusta consistenza e il suo tipico colore candido, alla fine di questo processo si passava all’unione della frutta secca (mandorle, nocciole o noci) e lo si versava nelle sue apposite cassette di legno.
Si dice che la prima volta che fu servito sia stato il 25 ottobre del 1441, questa data nella tradizione cremonese ricorda il matrimonio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, il suo nome deriva dalla torre più alta della città, Il Torrazzo.
Ancora oggi, durante il mese di ottobre, ogni anno la città di Cremona celebra la festa del torrone.
Le varianti più moderne del torrone
Oggi il torrone si è evoluto, e oltre a trovarlo morbido e duro abbiamo la possibilità di trovarlo in diverse vesti.
Ma qual è la differenza tra le due principali varianti?
Nella variante dura la cottura è solitamente più prolungata (fino alle 12 ore).
Nella variante morbida non supera solitamente le 2 ore, ciò permette di avere un impasto diverso, più umido e morbido.
Come accennavamo prima il torrone oggi lo si può trovare in molteplici forme, colori e con diversi gusti.
Lo possiamo trovare nella versione ricoperta di cioccolato, con l’impasto al cioccolato, con la pasta di mandorle, glassa di zucchero fondente, mandorle, nocciolato o con i pistacchi.
Oltre alle diversità di gusto, possiamo trovarlo anche in diverse confezioni.
Il classico torrone lungo e confezionato o in formato ridotto per portarlo sempre dove vuoi te!